La copertura del rischio nelle piccole e medie imprese
Secondo un’indagine di Bankitalia le imprese italiane sono sotto assicurate, esponendosi inutilmente a numerosi rischi
La copertura del rischio nelle piccole e medie imprese deve essere parte integrante della normale gestione dell’azienda. Questo è il concetto che emerge da una recente indagine della Banca d’Italia. Il quadro complessivo non è per nulla incoraggiante anche perchè è diffusa una propensione a sottovalutare i rischi sia nelle imprese industriali che in quelle dei servizi. Per esaminare il grado di copertura delle PMI contro i rischi principali sono state considerate le assicurazioni non obbligatorie per legge. Ovvero, la ricerca ha preso in esame le tutele per furto e incendio, trasporto merci, credito e cauzioni, rischio cyber, responsabilità verso terzi e verso i dipendenti, i rischi climatici e i rischi naturali. Sono emerse sorprese che rendono il tessuto imprenditoriale italiano tra i più vulnerabili.
Le coperture del rischio più diffuse nelle piccole e medie imprese
La copertura assicurativa più diffusa nelle PMI riguarda la tutela contro l’incendio e il furto. Questa tipologia di rischio è coperta dal 94% del campione. In seconda posizione per copertura di rischio più comune è la Responsabilità civile verso terzi e dipendenti, che copre il 93% delle imprese. Per quanto riguarda i rischi naturali solo il 68% delle PMI ha una polizza contro i rischi naturali e climatici. Un dato relativamente basso considerando le fragilità del territorio italiano. Poi seguono le polizze sui rischi legati al trasporto merci.
Quali le coperture meno diffuse nelle piccole e medie imprese
Le coperture più ignorate nelle piccole e medie imprese non corrispondono a rischi altrettanto rari. Purtroppo, esistono diversi rischi che negli ultimi anni stanno colpendo sempre più di frequente le aziende, ma non sono percepiti come reali.
Il caso più eclatante è legato alla sottrazione delle informazioni e dei dati sensibili. Frutto di attacchi hacker che vanno a colpire le parti più vulnerabili delle aziende. Ancora in molti, imprenditori e direttori di azienda, credono che nella categoria dei rischi informatici o cyber risk rientrino solo i furti e le violazioni di email. Per cyber risk il pensiero di molti cade sulle spam e a nient’altro. Invece, il problema è molto più complesso e oneroso. In questa categoria di rischio rientrano le violazioni del know how dell’azienda, delle banche dati e dei segreti aziendali causando costi per riparare e rimettere in sicurezza i sistemi, danni reputazioni ed eventuali somme di denaro perse rubate dagli hacker.
Come fare a rendere più sicura una piccola e una media impresa
L’azienda è un “organismo” che vive e si sviluppa grazie al successo della sua offerta sui mercati. Ma questo è possibile solo con l’impegno quotidiano delle persone, che apportano soluzioni ai problemi, idee innovative e utilizzano la loro conoscenza ed esperienza. Il ruolo dunque dei lavoratori di un’azienda è fondamentale, e tra questi, alcuni ruoli sono ancora più strategici e di vitale importanza per il benessere dell’impresa. Queste figure sono fondamentali e da loro, in molti casi, dipende la stessa sopravvivenza dell’azienda. Da queste considerazioni è nata una soluzione assicurativa ad hoc, denominata polizza “Key man”.
I vantaggi della polizza “Key man”
La polizza “Key-Man” o polizza “dell’uomo chiave” risponde all’esigenza di coprire quello che è forse il rischio peggiore per l’azienda, ossia la perdita di una risorsa professionale fondamentale, l’uomo chiave. Per key man o uomo chiave si intende normalmente l’amministratore delegato, ma non solo. Può anche essere un tecnico, un dirigente o socio, la cui fuoriuscita dall’azienda comporterebbe un grave danno.
La polizza “Key-Man” prevede l’adozione della tariffa assicurativa a “vita intera”, che permette all’azienda l’esborso dei premi per un periodo limitato nel tempo ma una copertura che continua per l’intera vita del soggetto assicurato. I vantaggi sono molti, non si fermano solo alla continuità della normale vita dell’impresa. Infatti, l’importo dei premi è fiscalmente deducibile perchè considerati componenti negativi di reddito.